Donne fra più Mondi. Cosmopolitismo e Resilienza nelle scrittrici fra Otto e Novecento (con sigla «Do.Mo.Co.Re.») è un progetto competitivo biennale per ricercatori a tempo determinato che, finanziato dall’Università di Firenze, vede coinvolti il Dipartimento di Lettere e Filosofia (DILEF), rappresentato da Giulia Tellini in qualità di Coordinatrice, sia il Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia (FORLILPSI), con Diego Salvadori, come Partner. Assegnista è la studiosa ucraino-italiana, ucrainista-italianista, Oleksandra Rekut-Liberatore.
Il progetto, che è iniziato il 1° gennaio 2024 e terminerà il 31 dicembre 2025, si propone di approfondire lo studio di alcune scrittrici che, tra l’Otto e il Novecento, si sono segnalate in qualità di figure cosmopolite tra più contesti geo-culturali. In particolare, la ricerca intende concentrarsi su voci autoriali specifiche con l’intento di implementarne gli studi con la scoperta o la valorizzazione della loro produzione letteraria e pubblicistica. Sono intellettuali che (tra Italia e Grecia; tra Italia e Austria, Svizzera, Inghilterra e Stati Uniti; tra Italia e Francia; tra Europa e America), rivestono un ruolo emblematico in quanto rappresentanti di un punto di vista sovranazionale e multiculturale. Il progetto porta in primo piano lo stato di marginalità della condizione femminile, al quale le autrici prese in esame reagiscono con coraggio, alacre militanza, instancabile determinazione. La ricerca si focalizza su tematiche connesse a questioni di genere, di integrazione, di resistenza e di resilienza, soprattutto in anni difficili come quelli delle battaglie risorgimentali, dell’opposizione al fascismo, dell’Italia fra le due guerre, della lotta partigiana. La produzione delle scrittrici selezionate è spesso legata alla loro partecipazione politica, civile, sociale, culturale. Le figure oggetto della ricerca sono quattro in particolare: Angelica Palli (Livorno, 1798 – ivi, 1875), Amelia Pincherle (Venezia, 1870 – Firenze, 1954), Camille Mallarmé (Algeri, 1886 – Firenze, 1960), Alba de Céspedes (Roma, 1911 – Parigi, 1997). Il progetto, tuttavia, è inteso come un work in progress, e anche altre autrici possono divenire oggetto di indagine.